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lunedì 29 settembre 2014

LE FOGLIE D'AUTUNNO - il nuovo libro di Paolo Pejrone

All'inizio dell'autunno, con caparbia robustezza
funghi, foglie e fermenti diventano le esplicite comparse 
di un mondo vivace curioso in continuo divenire.
Paolo Pejrone

Si apre così il nuovo libro fotografico sui giardini in veste autunnale, progettati da Paolo Pejrone, fotografati da Dario Fusaro.
Che scintille vengono fuori quando un grande paesaggista e un fotografo di giardini mettono insieme il loro sentire! 

 Tutt'al più sarebbero sfiorite d'autunno;
ma nessuno avrebbe potuto mai dire
che non c'erano state.
Pier Paolo Pasolini

L'Autunno è come uno scialle di lana morbida e calda gettata sulle spalle ai primi freddi del mattino e della sera. Le fronde degli alberi mi evocano questa immagine… E poi le prime castagne sul fuoco della stufa a legna, i passi croccanti sulle foglie del bosco, l'odore rassicurante del fumo della legna ad ardere, i funghi… 
Malinconia e promessa, ecco l'Autunno per me.

Se tu venissi in autunno, io scaccerei l'estate
… Se fra un anno potessi rivederti
farei dei mesi altrettanti gomitoli
… Fossi certa che dopo questa vita 
la tua e la mia venissero
io questa getterei come una buccia
e prenderei l'eternità
Emily Dickinson



Abbiamo dato visibilità ad alcune foto che si riferiscono a luoghi piemontesi, visto che noi 4 toniste di verde viviamo in questa terra meravigliosa.
Ma il libro contiene anche parchi di Lombardia, Lazio, Toscana, ed Emilia.
È già in libreria dal 16 Settembre, edito da Electa.
le citazioni che abbiamo riportato sono presenti sul libro, insieme ad altre selezionate con cura.
Giovedì 2 Ottobre, ci sarà la presentazione a Milano, dove saranno presenti fra gli altri, l'autore del libro e il fotografo.











Flora




giovedì 25 settembre 2014

Mamma gatta seconda parte: piccolo cucciolo diventa indipendente!

Qualche settimana fa vi avevo raccontato qui la mia storia come mamma gatta improvvisata. Come vi avevo promesso ecco la continuazione dell'avventura.
Incredibile a che velocità questa piccola palla di pelo abbia raggiunto quasi la sua indipendenza. 
Giorno dopo giorno osservandolo, riflettevo su quanto a volte noi nella vita freniamo la nostra evoluzione e il nostro modo di agire unicamente perchè condizionati dalla logica e dal ragionamento. Questa piccola creaturina non si preoccupava di pensare, ma solo di agire adattandosi alla trasformazione che stava avvenendo dentro di lui. Esattamente quello che dovremmo fare in ogni situazione di vita non fermarsi a compiangersi o ripensare a ciò che è stato, ma concentrare tutte le nostre energie sul cambiamento per migliorare e andare avanti. 
Che soddisfazione vedere come solo dopo un giorno e mezzo di "corso interattivo" su come utilizzare la sabbia della lettiera (semplicemente lo avvicinavo e scavavo con il mio dito nella sabbia) è passato all'applicazione. All'inizio pensavo mi imitasse per giocare, invece no! Il suono della sabbia aveva fatto scattare le memorie cellulari ereditate dai suoi simili ed era un riflesso condizionato dall'istinto.


Naturalmente un po' impacciatissimo si sporcava spesso e passavo alla toelettatura da brava mamma gatta e poi per asciugarlo bene coccole nell'asciugamano ecco qui una sequenza...


Una volta assicuratosi i bisogni primari ecco che si dedicava alla sperimentazione delle attività ricreative. Come non comprenderlo... ognuno di noi ha bisogno di dare spazio alla propria anima semplicemente lasciandosi guidare dall'ispirazione di ciò che ci rilassa e ci porta lontano rasserenandoci il cuore e la mente.
Gli attacchi fanno parte del gioco di un gatto eccolo con al sua espressione di puntamento per sferrare l'attacco alla preda...

.
e che dire della conquista della sua prima pallina?


Sweet Home, come potevo non costruirgli una piccola casa nella casa? Eccolo che controlla il portone del suo open space… che tipetto.


Piccolo micetto dolce grazie per tutte le tue manifestazioni di affetto e riconoscenza!
Grazie per il regalo che mi hai fatto potendo assistere alla tua crescita e grazie Madre Natura che con la perfezione dei tuoi meccanismi vitali sei una fonte di riflessioni ed insegnamenti infiniti.

Ormai cambia di giorno in giorno ecco l'ultima foto scattata... è buffissimo!


Questo è amore!
Artemide





domenica 21 settembre 2014

La Vita Segreta delle Piante

Se si esclude Afrodite, non v'è nulla al mondo di più bello di un fiore o di più essenziale di una pianta. La vera matrice della vita umana è la spada verde che ricopre Madre Terra. Senza le verdi piante non potremmo né respirare né mangiare. La superficie inferiore di ogni foglia lavora, col suo milione di lobi mobili, per assorbire biossido di carbonio ed espellere ossigeno. Nel complesso, sessantacinque milioni di chilometri quadrati di superficie di fogliame operano quotidianamente il miracolo della fotosintesi, producendo ossigeno e alimenti per l'uomo e il bestiame.
Comincia così l'introduzione a questo avventuroso testo.

Ho finito finalmente di leggere questo libro, con molta fatica, devo ammettere. È stato come affrontare un libro di storia, denso di date, nomi e accadimenti, termini nuovi e concetti di fisica, chimica e biologia da memorizzare almeno un minimo. La mia mente funziona molto di più di cervello destro, ma ne è valso lo sforzo.
Però un libro fenomeno! Considerando la sua data di pubblicazione, 1973, il coraggio dei due autori, e la pazienza di mettere insieme tutte queste testimonianze, racchiuse in 200 anni circa! In modo meticoloso ordinato per temi e con dovizia di particolari.
Fenomeno perchè a distanza di 40 anni è ancora attualissimo... purtroppo! Gli autori all'epoca erano fiduciosi che qualcosa stesse cambiando nel rapporto fra uomo e natura, e invece siamo ancora al punto di partenza.


Anche se non si è esperti o amanti del genere botanico, questo libro andrebbe letto da tutti, per avere una visione allargata e non inquinata da condizionamenti.
Tema trasversale a tutto il libro: le piante non sono inferiori agli animali né agli uomini. Lo dimostrano esperimenti svolti in laboratorio e sul campo (in senso lato) dove le piante risultano essere comunicative sensibili e addirittura intelligenti, talvolta anche di più dei loro coabitanti con braccia e gambe.
Una per tutte: le piante esistono sulla Terra da qualche milione di anni prima di noi, e se noi dovessimo sparire loro vivrebbero lo stesso. Non è forse l'intelligenza la capacità di adattamento?
Un concetto antispecistico che però ancora oggi non è diventato un assunto integrato nel nostro sentire.
La visione antropocentrica permane, e ci atteggiamo nei confronti dell'universo verde come se fossimo noi a poterne decidere le sorti.

Gli esperimenti sono tanti. Triste dover constatare come spesso l'accademia ufficiale abbia negato i risultati più inconfutabili, denigrando i ricercatori e mettendo a tacere dei risultati che avrebbero controvertito le sorti del pianeta, aiutando la ricerca medica, l'economia, l'energia ecosostenibile, l'alimentazione salutare...
Si va dagli esperimenti di Backster con la macchina della verità, a New York negli anni '60, per provare la percezione extrasensoriale delle piante, a quelli di Sauvin che inventò un macchinario che metteva in luce la capacità reattiva delle piante di fronte a eventi del campo umano. Contemporaneamente anche in Giappone il dottor Hashimoto portava avanti lo stesso tipo di ricerca.

In decine di casi, i risultati non sono stati presi in considerazione perchè quando gli esperimenti venivano portati su più larga scala, le piante parevano non voler collaborare se messe in mano a individui scettici. Inevitabile pensare quanto il pensiero collettivo sia influente sulla riuscita di un risultato, ma solo la fisica dei quanti con Einstein potrà spiegare questo fenomeno.
E tutt'ora non abbiamo formato una massa critica accettabile affinchè la mente umana possa accettare all'unanimità il potere delle piante.

Sorprendente scoprire quanto della sua vita e della sua opera abbia dedicato Goethe al mondo delle piante, un testo su tutti, Sulla metamorfosi delle piante, che deve entrare nella mia libreria al più presto!
Ma andiamo ancora più indietro, nel 1700 con gli esperimenti di Mesmer e il magnetismo animale.
E un esperimento condotto a Torino per applicare l'elettricità atmosferica alla fruttificazione delle piante, da parte di un ecclesiastico, Abbè Bertholon, che aveva ottenuto la crescita miracolosa di diverse colture nel suo campo e che scriveva poi riferendosi ad un suo macchinario:
Questo strumento è applicabile a tutte le specie di prodotti vegetali, dovunque, con qualsiasi stagione,, e la sua utilità ed efficacia non possono essere ignorate o messe in dubbio, tranne che dalle anime timide che non sono ispirate dalle scoperte nè mai rimuoveranno le barriere della scienza, ma rimarranno in eterno  entro i confini angusti di una di una vile pusillanimità che, per mitigare i termini, è troppo spesso definita col nome di prudenza.
Quanto mi piace questo pensiero!

Ma sono ancora tanti i nomi da citare, Rudolf Steiner e la teoria biodinamica, i coniugi Kirlian e l'invenzione della fotografia che registra il campo energetico, esperimenti che incominciarono proprio sulle piante. La ricerca sulle influenze dei suoni sulle piante con T.CSingh e George ESmith. Il capitolo 14, i Prodotti Chimici le Piante e l'Uomo, un interessantissimo excursus su tutta la nostra alimentazione inquinata da alimenti raffinati dannosi e prodotti chimici, dove si racconta l'esperienza illuminante di una famiglia americana nel 1800, tali Nichols, leggiamo:
Nichols è convinto che lo sfruttamento delle terre porterà inevitabilmente alla guerra, e cita la lezione del Giappone che invase la Manciuria spinto dal bisogno di proteine, di soia per sfamare la sua crescente popolazione. La pace ne l mondo, dice Nichols, dipende dalla conservazione delle risorse naturali, non dal loro sfruttamento.
E ancora, la scoperta della floriterapia del dott. Edward Bach e Andrè Simoneton con l'arte della rabdomanzia. Solo per citare quelli a cui sono più legata.

Una citazione di Corentin Louis Kervran, scienziato francese, racchiude bene il mio pensiero sui contenuti di questo libro:
Non possiamo negare l'esistenza di una cosa solo perchè non la conosciamo.

E se l'umanità riuscisse a riscattarsi solo abbandonando la sua idea di onnipotenza, accettando di vivere sullo stesso piano di questi esseri viventi senza braccia gambe e organi, lasciandosi finalmente andare al flusso dell'Universo senza resistenze... Che sia questo lo scopo della nostra esistenza qui, che sia tutta qui la nostra salvezza.

Flora






mercoledì 10 settembre 2014

Fuchsia in terrazzo a sud/ovest. Possibile!

Ho sempre amato le Fuchsie, le trovo simili alle farfalle. Ma non come forma, è la magia di entrambe che mi fa sempre dire, chi le avrà mai inventate?

Ma potevo permettermi di coltivarle su di un terrazzo esposto a sud/ovest?
La Fuchsia è pianta notoriamente amante della mezz'ombra, in posizione molto luminosa ma non al sole diretto, o solo per poche ore.
Rinunciare però sarebbe stato come per Alice fare a meno del Bianconiglio, o i Sette Nani senza Brontolo, o ancora Flora senza le altre toniste di verde! 

Così ho trovato per loro, gli angoli più freschi, dove l'ombra è creata dalle altre piante che godono del pieno sole e possono ospitare e proteggere le Fuchsie ai loro piedi.

Molti vivaisti consigliano le piante dividendole in categorie e catalogandole secondo schemi poco elastici. Se dici di avere un terrazzo esposto al sole, lui ti dirà no, la fucsia proprio no! Così come il medico stabilisce quanto ti rimane da vivere se fumi.

Ovviamente noi crediamo a tutti gli schemi e formiamo un pensiero collettivo talmente convincente che persino la Fuchsia finirà per crederci.

Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile, non sono avanzati di un sol passo.
Michail Bakunin

Quindi se vogliamo coltivare una Fuchsia su di un terrazzo al sole, prima convinciamoci che È POSSIBILE. Smettiamo di invidiare il terrazzo a nord/est del vicino, verifichiamo di avere ombra per buona parte del giorno ai piedi di altre piante, forniamole acqua costante ma senza annegarla, ricordiamoci che ama terricci dal ph acido, che ama concimi per acidofile e che se viviamo in zone climatiche fredde dobbiamo ripararla d'Inverno, nonostante la perdita del fogliame.

Ho un sussulto di terrore quando sento dire NON SI PUO' con troppa facilità. 
Quante cose ci precludiamo, solo perché la nostra mente ha deciso così, o perché è più comoda la rassegnazione e troppo vitale la sfida.


Anche James Lee, un noto coltivatore inglese, che lanciò definitivamente la Fuchsia in Europa, aveva nella testa la parola POSSIBILE. L'aveva vista per caso sul davanzale di una signora, che anche di fronte ad un'ingente somma di denaro si rifiutò di vendergli la bella pianta. 
Per fortuna il coltivatore non si arrese così in fretta e riuscì a farsi dare qualche rametto con cui riuscì a ricavare delle talee. Fu un vero successo per il suo vivaio.


Impossibile è solo una parola pronunciata da piccoli uomini
che trovano più facile vivere nel mondo che gli è stato dato
piuttosto che cercare di cambiarlo.
Impossibile non è un dato di fatto, è un'opinione.
Impossibile non è una regola, è una sfida.
Impossibile non è uguale per tutti.
Impossibile non è per sempre…
Anonimo


Alcune di loro si trovano nei basket appesi al treillage dove è arrampicato il Rincospermo. La Fuchsia dai colori accesi è Dollar Princess. Quella a fiore doppio lilla e rosa è Holly Beauty e quella a fiore singolo è Angel Earrings Preciosa.
La fioritura è parecchio prolungata, da tarda Primavera a fine Estate talvolta anche in Autunno se le si è cimate qualche volta.
Non sono belle le mie Fuchsie Possibilis?

Flora




martedì 2 settembre 2014

Mamma gatta improvvisata... che impresa e che esperienza!

Il 19 agosto il mio vicino di casa trova fra i cespugli del suo giardino questo cosino urlante. Inutile dirvi che fine avrebbe fatto se non fossi intervenuta.


Non penso alle conseguenze, imperativo era salvare quella piccola creatura impaurita, infreddolita e affamata.
Lo prendo in mano è così piccolo che me ne occupa soltanto una. Che tenerezza e che pena. Assalita dai dubbi e dalla preoccupazione di come fare a provvedere ai suoi bisogni entro in casa e preparo una scatola di cartone con all'interno un maglione di  lana e dei teli di cotone da poter cambiare e tenere sempre la cuccia pulita. Il primo giorno è stato davvero duro non riuscivo a nutrirlo e a calmarlo. Grazie al supporto della mia veterinaria e di zio Google ho potuto apprendere tutte le informazioni per agire e buttarmi nell'impresa di mamma gatta surrogata.



Un'esperienza unica e una grande lezione di vita sull'uso dell'istinto, quello che abbiamo smesso ormai di usare e che invece è quello che ci avvicina di più in assoluto a noi stessi e alla nostra anima.
Già il giorno dopo grazie alla guida di questa piccola palletta di pelo tutta istinto avevamo trovato un equilibrio. Mi sono lasciata andare al suo sentire, alle sue movenze, ai suoi rumorini. Capivo perfettamente quando era satollo, quando aveva ancora fame quando voleva succhiare solo per conciliare il sonno e quando aveva necessità di fare i bisogni.


Mi aveva accettata e mi trovava con il suo nasino perchè ancora non ci vedeva.
Di giorno in giorno l'evoluzione era veloce. Il desiderio di sgambettare e fare i primi passi barcollanti e tentare di dirigersi verso quell'odore di mamma che gli procurava il cibo e soddisfava i suoi bisogni primari. Che emozione potersi prendere cura di un esserino così piccolo e gracile, ma forte e determinato nel suo progresso di crescita verso l'indipendenza.


Dopo già quasi una settimana iniziava a rivolgere lo sguardo cercando di scorgere un'immagine di quell'odore che si prendeva cura di lui e le dimostrazioni di affetto e tenerezza con piccole fusa e piccoli morsi mi scaldavano il cuore. Ce l'aveva fatta anche se su internet c'erano commenti scoraggianti sul fatto che sarebbe stato difficilissimo se non impossibile salvare un micetto di 8 giorni senza la mamma.


Qui di seguito condivido con voi i link con informazioni utili su tempi, modi e consigli per prendervi cura di un gattino di pochi giorni
http://www.micimiao.it/gattini_soccorso.htm
http://www.protezionemicio.com/?page_id=3358
http://www.catwelfare.net/cphCrescita_e_sviluppo.aspx


Se poi avete voglia di leggere ancora a questo link  troverete questo stesso racconto da un punto di vista più pratico.
Al di là di tutte le difficoltà e la stanchezza è stata un'esperienza unica e preziosa
e poi i progressi continuano, vi racconterò la seconda puntata!
Questo è amore!

Artemide


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